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venerdì 23 novembre 2012

Aumentare le pensioni minime a 1000 euro. Facile, basta volerlo.

Pensionati sempre più poveri nel nostro Paese. Quasi 1 pensionato su 2 percepisce un assegno inferiore ai 1.000 euro, mentre il 14,4% (2,4 milioni di persone) è sotto i 500 euro. E' quanto emerge dall'indagine Istat e Inps sui trattamenti pensionistici nel 2010 pubblicata quest’anno.

L’incidenza delle pensioni sul Pil Sfiora il 17%, con un aumento dell’1,9% nel 2010 rispetto all’anno precedente. Un assegno su due quindi è sotto i 1.000 euro e la spesa pensionistica del 2010 è stata in aumento dell’1,9% rispetto al 2009, pari ad una somma di 258,4 miliardi di euro in totale. Sono 13,8 milioni i cittadini ai quali l’Inps paga la pensione, erogando oltre 18,5 milioni di trattamenti.  La maggior parte sono pensioni di vecchiaia (9,4 milioni, il 71% della spesa totale), al secondo posto le pensioni per i superstiti (3,8 milioni  ossia il14,9%), poi quelle assistenziali (7,9%), di invalidità (4,5%) e indennitarie (1,7%).
L’importo medio delle pensioni di vecchiaia è di 609 euro mensili, mentre quelle di anzianità hanno un valore medio di 1.473 euro mensili, con la differenza dovuta all’anzianità contributiva molto più bassa delle pensioni di vecchiaia. Tra le altre pensioni previdenziali, le più numerose sono quelle relative ai superstiti con un valore medio di 534 euro mensili.

Fin qui i dati pubblicati sugli organi di informazione. Ma quanto costerebbe portare a mille euro al mese tutte le pensioni di vecchiaia? I calcoli sembrano abbastanza semplici. Ogni mese si dovrebbero aggiungere circa 500 euro ad ogni pensionato, per un totale di circa 55/60 milioni di euro annui. Ma siccome i dati non sono mai precisi possiamo approssimare, per eccesso, a circa 100 milioni annui. Per trovarli sembra logico frugare nelle tasche di chi finora è stato graziato dalla finta equità impositiva del governo Monti.

Suggeriamo tre strade:

1) Recuperare quanto la Chiesa cattolica non ha ancora versato per l’ICI e, sin da ora, includerla nella tassazione IMU. In questi giorni Maurizio Turco, deputato radicale che nel 2006 ha portato alla Commissione Ue il caso Ici-Chiesa, ha affermato che nelle casse dello Stato manca un mare di denaro: ''Almeno 500 milioni all'anno''. Per il futuro (cioè la manovra in discussione) dovrebbe essere logico far pagare l'Imu non solo alla Chiesa, ma anche a partiti, sindacati e fondazioni bancarie, eliminando un assurdo privilegio a favore di queste realtà.

2) Eliminare il finanziamento pubblico ai partiti, che costa ogni anno circa 127 milioni di euro (2,3 miliardi di euro tra il 1994 e il 2012 in base ai dati elaborati dai radicali italiani). Le entrate del finanziamento pubblico verrebbero destinate annualmente ad altri scopi, ben più nobili.

3) Ridurre, anche di pochissimo, la mostruosa spesa militare italiana. Secondo i documenti ufficiali (fonte: Federazione dei Verdi) il volume finanziario complessivo a disposizione del ministero della Difesa è pari a 20 miliardi e 494,6 milioni di euro, nel 2011, a 21 miliardi e 16 milioni di euro nel 2012. Nel 2013 sarà di 21 miliardi e a 368 milioni di euro. I soldi per l’aumento delle pensioni minime comporterebbero una riduzione dello 0,0005% della spesa militare annua (!). In Germania, tanto per fare un esempio, la cancelliera Angela Merkel, ha ridotto, già dal 2010 le spese per armamenti di 10 miliardi.

Non sarebbe male riprendere le parole dell'amato presidente Sandro Pertini: "Svuotare gli arsenali e riempire i granai".

3 commenti:

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  2. Credo sia giusto aumentare le pensioni minime, renderebbe equo il sistema pensionistico, dove in passato alcuni furbi si sono preservati tramite diritti inaccettabili, delle pensioni d'oro o comunque superiore ai mille euro, senza contribuire e versare all'inps la somma congrua e matematicamente perfetta per l'obbiettivo e l'investimento che di solito dovrebbe sviluppare una rendita e cioè una pensione.

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  3. Chi ha frodato il fisco, ha frodato l'INPS... e adesso vuole la pensione alta!?

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